ROTTURA DEL CAPOLUNGO DEL BICIPITE: PREVENZIONE E RIABILITAZIONE

Rottura del Capolungo del Bicipite: Prevenzione e Riabilitazione

Rottura del Capolungo del bicipite. Centro FisioMedica IGEA a Roma, Centocelle, Prenestino.

Fisioterapia e Riabilitazione Rottura del Capolungo del Bicipite

Cos’è il capolungo del bicipite?

Il capolungo del bicipite è uno dei due capi principali del muscolo bicipite brachiale, situato nella parte anteriore del braccio. Questo muscolo prende il nome dalla sua forma biforcata, con “bi” che significa due e “ceps” che significa testa. Il capolungo è la testa lunga del bicipite, mentre l’altra testa è chiamata capocorto.

La sua funzione principale è di estendere l’avambraccio all’articolazione del gomito, ma è coinvolto in molti altri movimenti del braccio e dell’avambraccio.

Questo muscolo è fondamentale per il sollevamento e la flessione del braccio, nonché per attività quotidiane come il sollevamento di oggetti pesanti o la flessione del gomito durante il sollevamento di pesi.

La sua importanza è evidente nella vita di tutti i giorni e in molte attività sportive che richiedono forza e movimenti del braccio.

Quando il capolungo del bicipite è lesionato o si rompe, queste funzioni possono essere compromesse, portando a notevoli limitazioni fisiche.

Di conseguenza, la comprensione di questa parte anatomica è cruciale per apprezzare appieno l’impatto della sua rottura e l’importanza del trattamento.

Cause della rottura del capolungo del bicipite

In caso di rottura del tendine del capo lungo, a causa della propria origine e decorso anatomico, dovrà essere valutato quindi non solo il gomito ma anche la spalla. Questo genere di patologia spesso è associata anche ad altre problematiche di spalla come tendiniti o tendinosi alla cuffia dei rotatori, instabilità di spalla o lesioni SLAP. Colpisce in particolare due categorie di Pazienti:

Sportivi che praticano attività dove il braccio deve operare al di sopra del livello della testa “sport overhead” (pallavolo, tennis, pallamano, nuoto);

Persone anziane che hanno già una degenerazione generalizzata di tutta l’articolazione della spalla.

I meccanismi di lesione sono disparati. In molti casi si tratta di un momento di contrazione muscolare improvvisa in trazione o in compressione: raccogliere un oggetto che sta cadendo al volo, schiacciare un pallone, sollevamento di carichi molto pesanti. La rottura del capolungo del bicipite può essere causata da diversi fattori, con le seguenti cause e fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di lesione:

Traumi diretti. Un trauma diretto, come una caduta sulla parte anteriore del braccio o un colpo diretto al muscolo bicipite, può causare la rottura del capolungo. Questi incidenti possono accadere durante attività sportive o incidenti casuali.

Sforzi eccessivi. Un uso eccessivo o uno sforzo prolungato del bicipite, specialmente quando il muscolo è sotto tensione, può portare a lesioni da sforzo o alla rottura del tendine del capolungo. Questo può verificarsi in particolare in persone coinvolte in attività fisiche intense o nel sollevamento di pesi.

Usura. Con l’invecchiamento, i tessuti del corpo possono subire una certa usura. Nel caso del capolungo del bicipite, questo può portare a una maggiore vulnerabilità ai danni e alla rottura del tendine. L’usura può essere accelerata da fattori come l’obesità o patologie articolari preesistenti.

Fattori di rischio. Alcuni fattori di rischio possono aumentare la probabilità di rottura del capolungo del bicipite. Questi includono l’età avanzata, la presenza di patologie articolari come l’artrite, una storia di lesioni pregresse al tendine, l’abuso di steroidi anabolizzanti e il tabagismo.

Sintomi della rottura del capolungo del bicipite

Rottura del Capolungo del bicipite. Centro FisioMedica IGEA a Roma, Centocelle, Prenestino.I sintomi di una rottura del capolungo del bicipite possono variare in base alla gravità della lesione e possono includere:

Dolore. Il dolore è spesso uno dei sintomi più evidenti. Si può avvertire un dolore acuto o un disagio sordo nella parte anteriore del braccio o del gomito.

Il dolore può essere peggiore durante il movimento del braccio o durante il tentativo di sollevare pesi.

Gonfiore. La zona intorno al gomito può gonfiarsi a causa dell’infiammazione causata dalla rottura del tendine.

Deformità. In alcuni casi, la rottura del capolungo del bicipite può causare una deformità visibile o palpabile nella parte superiore del braccio o dell’omero.

La testa del bicipite potrebbe sembrare “scomparire” o formare una massa più alta, prominente e contratta.

Debolezza muscolare. A causa della rottura del tendine, si può sperimentare una significativa perdita di forza nel braccio interessato.

Difficoltà nel piegare il braccio. La rottura del capolungo del bicipite può influire sulla capacità di piegare il braccio all’articolazione del gomito. Potresti avere difficoltà nell’eseguire movimenti come portare il cibo alla bocca o pettinarsi i capelli.

I sintomi possono variare da lievi a gravi a seconda della gravità della rottura. In caso di sospetta rottura del capolungo del bicipite, è importante cercare un’adeguata valutazione e assistenza medica per una diagnosi precisa e un piano di trattamento appropriato.

Diagnosi ed esami

Dopo aver discusso con voi i sintomi, il medico vi chiederà di spiegare gli eventi dell’infortunio per determinare come si è verificato. Durante l’esame fisico, il medico sentirà la parte anteriore del vostro gomito alla ricerca di una lacuna nel tendine. Dopodiché metterà alla prova la forza di supinazione del vostro avambraccio chiedendovi di ruotare l’avambraccio contro la resistenza. Il medico metterà poi a confronto la forza supinazione del braccio infortunato con quello sano per vedere se esistono differenze significative. Oltre all’esame obiettivo, l’Ortopedico può richiedere anche i seguenti esami:

Raggi-X. Anche se i raggi X non possono mostrare i tessuti molli come il tendine del bicipite, possono essere utili per escludere altri problemi che possono causare dolore al gomito.

Ecografia: è un esame veloce pratico e nella maggior parte dei casi è molto utile per fare diagnosi anche se non mostra con chiarezza le dimensioni della lesione.

La Risonanza Magnetica Nucleare (RMN). Queste scansioni creano migliori immagini dei tessuti molli e quindi dei tendini. Questo esame è l’esame migliore perché può mostrare le lesioni sia parziali che complete e quanto il tendine è risalito per pianificare un eventuale intervento chirurgico.

Trattamento della rottura del capolungo del bicipite

Il trattamento non chirurgico può essere preso in considerazione per i Pazienti che sono anziani e che non sono attivi o che hanno problemi di salute che li rendono ad alto rischio per la chirurgia.

I Pazienti devono pesare la decisione di procedere con il trattamento non chirurgico con attenzione, perché il ripristino della funzione del braccio con la chirurgia poi, se si decide per non intervenire chirurgicamente, non può essere più possibile. Il tendine deve essere riparato durante le prime 2 o massimo 3 settimane dalla lesione.

Trascorso questo tempo, il tendine e il muscolo bicipite cominciano a cicatrizzare e ad accorciarsi troppo.

Mentre in altri casi di lesioni tendinee un trattamento chirurgico ritardato può comunque dare buoni risultati, per le lesioni di questo tendine un trattamento chirurgico in ritardo, diventa molto più complicato e generalmente ha poco successo.

Trattamento chirurgico, procedura: I chirurghi ortopedici utilizzano diverse procedure per riattaccare il tendine del bicipite distale all’osso dell’avambraccio. Alcuni preferiscono usare due incisioni, mentre altri una sola incisione. Ci sono pro e contro di ogni approccio. A volte il tendine viene ricollegato con punti di sutura attraverso alcuni fori praticati nell’osso.

Altre volte, vengono utilizzati piccoli impianti metallici come ad esempio delle mini-ancore, per fissare il tendine all’osso.

Riabilitazione e fisioterapia

La riabilitazione e la fisioterapia svolgono un ruolo fondamentale nella ripresa della forza e della funzione del bicipite dopo il trattamento per la rottura del capolungo del tendine. Ecco come la riabilitazione e la fisioterapia possono contribuire al recupero:

Ripristino della forza muscolare. Dopo il trattamento chirurgico o conservativo, la forza del bicipite può essere notevolmente compromessa. La fisioterapia prevede una serie di esercizi specifici mirati a ripristinare la forza dei muscoli interessati. Questi esercizi possono essere personalizzati in base al livello di fitness e alle esigenze individuali del Paziente.

Miglioramento della gamma di movimento. La fisioterapia aiuta anche a migliorare la gamma di movimento dell’articolazione del gomito e dell’intero braccio. Gli esercizi di stretching e mobilizzazione articolare vengono utilizzati per evitare la rigidità e garantire una corretta flessibilità.

Controllo del dolore. La terapia fisica può includere modalità di gestione del dolore, come il calore, il ghiaccio e la terapia manuale, per alleviare il disagio durante il processo di recupero.

Educazione del Paziente. Durante la riabilitazione, i Pazienti ricevono istruzioni dettagliate su come eseguire esercizi in modo sicuro e su come gestire la propria salute muscolo scheletrica a lungo termine. Questo aspetto educativo è fondamentale per prevenire recidive e lesioni future.

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Per una buona riuscita del percorso fisioterapico è fondamentale rivolgersi sempre a strutture sanitarie professionali come il Centro FisioMedica IGEA, specializzato in Fisioterapia e Riabilitazione del gomito e della spalla che si avvale solo di personale esperto e aggiornato sulle migliori procedure sanitarie.

Per maggiori informazioni potete contattarci al numero 06.45.777.400 o recarvi di persona presso il nostro Centro di Fisioterapia sito a Roma in via Giacomo Bresadola 45 quartiere Centocelle Prenestino.

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