Palpitazioni e Salute Cardiaca: Cosa Sapere
Le palpitazioni al cuore, conosciute anche come cardiopalmo, si manifestano come una percezione soggettiva del battito cardiaco, normalmente non avvertito. A volte derivano da una condizione cardiaca grave, spesso sono “innocenti” e talvolta possono semplicemente essere causate da uno stile di vita non idoneo. L’aspetto più importante è capire come riconoscerle e quando rivolgersi ad un medico per una visita specialistica di approfondimento.
Cosa sono le palpitazioni al cuore e come si manifestano
Il cardiopalmo, o palpitazioni cardiache, si avverte come una sgradevole percezione del battito cardiaco, che può essere avvertito come accelerato o come irregolare, o come particolarmente intenso.
Questa percezione si avverte a livello della gola e del collo, ma più spesso in generale del torace.
Si tratta di un sintomo comune nella popolazione generale, che si manifesta in particolare con l’aumento dell’età e delle comorbilità, per esempio ipertensione e cardiopatie.
Le diverse tipologie di cardiopalmo
L’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione (AIAC) distingue tra cardiopalmo extrasistolico, cardiopalmo tachicardico, cardiopalmo ansioso e cardiopalmo intenso.
Questa classificazione è importante, ma bisogna sempre ricordare che molti pazienti non sono in grado di descrivere precisamente le caratteristiche del loro cardiopalmo.
Ecco alcune specifiche:
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il cardiopalmo extrasistolico di solito produce una sensazione di “perdita del battito” o di “tonfo al cuore”, intervallata da periodi di completo benessere, durante i quali l’attività cardiaca è regolare e non percepita. Questa tipologia di cardiopalmo è frequente anche in soggetti giovani e sani ed è caratterizzato da una prognosi generalmente benigna;
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il cardiopalmo tachicardico è causato in genere dall’aumento di frequenza del cuore, e viene spesso descritto dai pazienti come “un veloce battito d’ali” nel torace. Se il cardiopalmo tachicardico inizia e finisce bruscamente (on-off) è fortemente suggestivo di tachicardia parossistica o fibrillazione atriale parossistica, mentre se l’instaurazione è graduale, più spesso si tratta di tachicardia sinusale da varie cause sistemiche o da utilizzo di farmaci, sostanze stimolanti (caffeina, nicotina…) o droghe d’abuso;
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il cardiopalmo ansioso è associato a stati d’ansia e solitamente è caratterizzato da lieve tachicardia, compatibile con età e condizioni cliniche del soggetto. Di norma inizia e finisce gradualmente, ad ulteriore conferma che non è causato da tachicardie parossistiche;
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il cardiopalmo intenso o pulsante è descritto come la percezione di battiti cardiaci forti, ma non particolarmente rapidi. Generalmente è causato da stati di circolo iperdinamico, come insufficienza aortica, febbre, anemia, fistola artero-venosa etc.
Le principali cause delle palpitazioni al cuore
Le principali cause della manifestazione delle palpitazioni al cuore sono:
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aritmie cardiache;
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cardiopatie strutturali;
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disturbi psichici come ansia e attacchi di panico;
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malattie sistemiche;
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variazioni ormonali;
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uso di farmaci, sostanze stimolanti o droghe da abuso.
Palpitazioni: quando fare una visita cardiologica?
Se le palpitazioni si avvertono con frequenza crescente, potrebbero indicare una sofferenza del cuore ed è quindi il caso di effettuare una visita cardiologica con indirizzo aritmologico.
In particolare, sono segnali da non sottovalutare:
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dolore al torace;
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svenimento;
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respiro corto e affannoso;
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sensazione di capogiro o di vertigini.
Palpitazioni: quali esami fare per la diagnosi?
Qualora il medico sospetti che la causa sia collegata a una sofferenza a carico del cuore, può prescrivere alcuni esami, come:
L’elettrocardiogramma (ECG) rileva gli impulsi elettrici generati dal battito attraverso sensori applicati sul torace, in modo da individuare anomalie che potrebbero spiegare la comparsa delle palpitazioni.
L’holter cardiaco (o elettrocardiogramma dinamico) richiede l’applicazione di elettrodi sul torace collegati a un dispositivo portatile che monitora il funzionamento del cuore per 24–72 ore.
L’ecocardiogramma utilizza gli ultrasuoni per comprendere se il cuore ha delle anomalie a carico dei ventricoli o delle valvole.
Si possono prevenire le palpitazioni?
Il sistema più efficace per prevenire, o contenere il rischio di palpitazioni è seguire alcuni accorgimenti:
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cercare di scaricare lo stress, attraverso tecniche di meditazione, respirazione profonda, esercizio fisico;
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evitare di assumere caffeina e bevande energetiche, in grado di accelerare il battito cardiaco;
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se prescritti dal medico curante, utilizzare gli ansiolitici;
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evitare di assumere sostanze stupefacenti.
Cosa può nascondersi dietro alle palpitazioni?
Il cardiopalmo o le palpitazioni possono nascondere dunque delle aritmie cardiache che se non intercettate nel breve periodo dal cardiologo possono portare a sincopi o aritmie cardiache come la fibrillazione atriale, la tachicardia ventricolare o l’extrasistolia ventricolare.
La fibrillazione atriale è senza dubbio l’aritmia più frequente nella popolazione generale (stimata nel 2-3 %). Essa è caratterizzata da un cardiopalmo irregolare e se non diagnosticata in tempi utili può anche causare ictus ischemico.
L’extrasistolia ventricolare invece è caratterizzata da un battito in più, generalmente benigna ma che può portare in una minoranza dei casi a una cardiomiopatia strutturale.
La tachicardia ventricolare è un’aritmia da rientro molto pericolosa, di solito associata a un pregresso infarto miocardico o ad una dilatazione di un ventricolo.
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Responsabile del Reparto di Cardiologia
Dott. Carlos Alberto Centuriòn Aznaràn
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