Frattura di Colles: Cos’è e Come Trattarla
Fisioterapia e Riabilitazione Frattura di Colles a Centocelle Roma
Cos’è la frattura di Colles?
La frattura dell’estremità distale del radio si definisce frattura di Colles.
La frattura del radio interessa spesso la porzione metafisaria ovvero quella parte dell’osso che sta a circa 1 cm dall’articolazione, in realtà la frattura può interessare anche la parte articolare del radio, tuttavia la maggior incidenza delle fratture interessa la porzione extra-articolare.
Il radio nella sua parte distale, quella più vicina al polso, può anche rompersi in modi diversi.
Extra-articolari: quando la rima di frattura non si spinge fin dentro l’articolazione. In genere queste sono le fratture più semplici da trattare e che hanno una prognosi più benevola.
Intra-articolari: quando la frattura interessa la parte articolare del radio si parla di frattura intra-articolare, frattura dalla prognosi meno benevola poiché danneggia irreparabilmente la cartilagine articolare e la superficie di contatto riducendo così, talvolta in modo rilevante e permanente, il movimento dell’articolazione del polso.
Fratture pluriframmentarie: la frattura a volte può essere ‘”pluriframmentata” ovvero l’osso può rompersi in più frammenti.
Fratture esposte: la frattura a volte può essere esposta ovvero l’osso in seguito al trauma può rompere la pelle e venire a contatto con l’ambiente esterno. Questi tipi di fratture sono molto pericolose perché gravate da un elevato tasso di infezione, l’osso infatti venendo a contatto con l’ambiente esterno può essere infettato da microorganismi batterici presenti nell’ambiente esterno.
E’ importante classificare il tipo di frattura perché ognuna di esse ha prognosi, rischi e complicanze diverse che aumentano in base alla gravità e complessità della frattura e potrebbero anche dare, a fine della guarigione, delle limitazioni nel movimento o creare con il tempo un quadro di artrosi con conseguente limitazione della funzione del polso e dolore.
La frattura di Colles è spesso accidentale, tuttavia sono presenti anche diversi fattori di rischio
- Soggetti affetti da osteoporosi.
- Età avanzata.
- Soggetti in età pediatrica (mancanza di resistenza).
- Attività sportive con alto rischio di cadute (sci, pattinaggio su ghiaccio).
- Deficit di vitamina D o di Calcio.
La frattura di Colles è generalmente chiusa, non esposta, e caratterizzata dal segno clinico di “dinner fork” deformity, dovuto alla dislocazione e all’angolazione dei frammenti ossei dorsalmente. Tali deformità risultano essere maggiori in presenza di osteoporosi, rispetto che nel tessuto osseo normale.
Si è osservato, inoltre, che tali fratture possono incrementare il rischio di ulteriori fratture e contribuire al declino funzionale, soprattutto nelle donne con più di 65 anni d’età.
I sintomi al polso, nelle ore successive al trauma sono
- Gonfiore e Dolore.
- (eventuale) presenza di ecchimosi ed ematoma.
- Impossibilità / forte difficoltà di movimento sia del polso che della mano.
Quali sono le complicazioni della frattura di Colles?
Le complicanze che si possano manifestare in seguito ad una frattura di Colles sono diverse:
- Rigidità del polso e delle dita della mano.
- Degenerazione articolare post-traumatica.
- deformità residue.
- Algodistrofia del polso e della mano.
- Ritardo di consolidazione.
- Pseudoartrosi.
- Neuropatia temporanea o permanente del nervo mediano del carpo.
Esame medico
Per confermare la diagnosi il medico richiederà delle radiografie dell’arto interessato, se il trauma interessa bambini o ragazzi in fase di crescita verranno prescritte radiografie anche dell’arto non colpito dal trauma, poiché nei giovani in crescita le ossa presentano le cartilagini di accrescimento che vanno valutate avendo come riferimento l’arto sano per poter fare una diagnosi più accurata e precisa.
Le radiografie sono l’esame strumentale più utilizzato per poter fare diagnosi di frattura in prima istanza. Le radiografie mostrano se l’osso è rotto e danno informazioni molto importanti al medico sul tipo di frattura ed eventuale trattamento.
Trattamento non chirurgico
Se la frattura è composta sarà sufficiente confezionare un apparecchio gessato da mantenere fino a guarigione radiografica che si verifica all’incirca tra le 4 e le 6 settimane.
Se la frattura è scomposta è necessario riallineare i frammenti per ricostituire un’anatomia dell’osso normale per ridurre al minimo le complicanze legate ad una guarigione scorretta. Per riduzione intendiamo una manovra che porti a riallineare i frammenti di una frattura. Quando questo si ottiene senza intervenire chirurgicamente si parla di riduzione chiusa o incruenta.
Una volta eseguita la riduzione incruenta e confezionato l’apparecchio gessato sarà eseguito un controllo radiografico per valutare la buona composizione dei monconi di frattura.
Trascorse 4 o 6 settimane dalla frattura, verrà rimosso il gesso e vi sarà prescritta della fisioterapia per recuperare l’articolarità del poso che risulterà, a fine trattamento, rigido e limitato nell’escursione articolare.
Trattamento Chirurgico
Accade a volte che la frattura è molto scomposta o instabile o interessa in modo ampio la superficie articolare in questi casi il trattamento con apparecchio gessato non sarebbe in grado di ricostruire la normale anatomia che avevate prima della frattura, il medico vi proporrà quindi un intervento chirurgico.
Frattura di Colles: La Riabilitazione
Nel trattamento delle fratture di Colles vengono effettuate e integrate tra loro le seguenti terapie, allo scopo di creare un progetto terapeutico sinergico:
Tecniche di terapia manuale: come mobilizzazioni e massoterapia, sono fondamentali e hanno lo scopo di ripristinare il movimento più fisiologico possibile.
Terapie fisiche antalgiche e antiinfiammatorie come il laserterapia, la tecarterapia, e gli ultrasuoni. Nel caso delle fratture per accelerare i tempi di recupero viene utilizzata molto la magnetoterapia, che stimola la rigenerazione dell’osso.
Bendaggi compressivi e crioterapia per accelerare l’assorbimento dell’edema.
Esercizi cauti di mobilizzazione attiva e attiva assistita per evitare l’instaurarsi della rigidità articolare e recuperare la forza del polso e della mano.
Quando viene recuperata una soglia critica di mobilità si passa poi agli esercizi di rinforzo muscolare di polso e mano con l’aiuto di palline riabilitative, elastici e pesi.
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