Diastasi Addominale: tutto ciò che devi sapere
La diastasi addominale è una condizione relativamente comune che interessa molte persone, specialmente le donne durante e dopo la gravidanza. Comprendere cosa sia, quali siano le sue cause e come trattarla può fare la differenza nel migliorare la qualità della vita e preservare il proprio benessere.
Cos’è la diastasi e come si manifesta
La diastasi addominale è la separazione dei due muscoli retti dell’addome (destro e sinistro) che si allargano progressivamente, fino ad allontanarsi dalla linea mediana.
Si presenta più comunemente dopo il parto (indipendentemente dal fatto che sia stato naturale o cesareo) o nei casi di un incremento eccessivo del peso corporeo: la forma della pancia si modifica e l’addome è più pronunciato (non a causa di depositi di grasso, ma perché lo spostamento verso i lati dei muscoli determina una minore continenza della parete addominale).
La diastasi addominale non causa solo problemi di tipo estetico ma anche funzionale, creando disagio alla paziente: questi muscoli, infatti, oltre a contenere gli organi, contribuiscono a mantenere una corretta postura.
Molte neomamme si “rassegnano” al cambiamento del proprio corpo ma tornare come prima è possibile, grazie all’addominoplastica, una tecnica chirurgica che permette il rimodellamento della zona addominale.
I sintomi della diastasi addominale variano da persona a persona, ma alcuni dei più comuni includono:
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Rigonfiamento addominale, spesso più evidente durante gli sforzi fisici come quando si sollevano pesi.
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Dolore addominale o senso di pesantezza pelvica, soprattutto facendo determinati movimenti.
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Difficoltà digestive, con addome gonfio dopo mangiato e problemi legati alla pressione addominale.
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Dolori alla schiena o al bacino, collegati alla debolezza della parete addominale.
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Incontinenza urinaria, ovvero problemi di controllo della minzione.
Cause e fattori di rischio
La causa principale della diastasi addominale è la gravidanza. Durante la gestazione, l’utero in crescita esercita una naturale pressione sui muscoli addominali, che si allungano per fare spazio al feto.
Questa condizione può essere influenzata da diversi fattori di rischio:
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Età della gestante: le donne sopra i 35 anni hanno un rischio maggiore di sviluppare diastasi.
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Peso del feto: un feto di grandi dimensioni può esercitare una maggiore pressione sull’addome.
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Gravidanza gemellare: la presenza di più feti aumenta il carico sui muscoli addominali.
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Gravidanze precedenti: ogni ulteriore gravidanza può contribuire alla debolezza della parete addominale.
Anche se la gravidanza è la causa predominante, esistono altri fattori che possono determinare la diastasi, come l’obesità, la lassità muscolare e il rapido aumento o perdita di peso.
Anche le attività fisiche troppo intense o il sollevamento scorretto di pesi possono influenzare l’insorgenza di questa condizione, così come alcune patologie come la tosse cronica che implicano una continua e ripetuta pressione addominale.
Diagnosi della diastasi
Per diagnosticare la distasi addominali è necessaria una visita specialistica, che può essere accompagnata da un’ecografia della parete addominale. Fondamentale, una volta riscontrata la presenza di diastasi addominale, è valutare con precisione la reale distanza tra i muscoli, uno dei parametri sulla base dei quali viene poi stabilito il corretto approccio terapeutico.
Come curarla
La soluzione della diastasi addominale è chirurgica e richiede competenze chirurgiche specifiche.
L’intervento chirurgico varia a seconda del grado della diastasi. In caso di diastasi lievi o moderate si interviene con un’addominoplastica e il contestuale riposizionamento dei muscoli retto-addominali. In pratica i due muscoli che si sono allontanati vengono riavvicinati e uniti con particolari suture cosiddette a ‘doppio petto’.
Se la diastasi è invece di grado severo, o se i muscoli non sono sufficientemente elastici da riuscire a essere riaffiancati, diventa necessario inserire una rete biocompatibile riassorbibile che funge da raccordo, favorendo il ricongiungimento dei muscoli e ristabilendo la funzione di contenimento degli organi interni.
Prevenzione
Non sempre è possibile prevenire la diastasi addominale, ma alcuni semplici accorgimenti durante la gravidanza possono aiutare a ridurne il rischio. In particolare:
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Mantieni una postura corretta durante le attività quotidiane e quando ti siedi.
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Sotto la guida di un fisioterapista, esegui esercizi mirati a rinforzare la parete addominale e il muscolo trasverso.
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Rinforza il pavimento pelvico con esercizi specifici che possono aiutare a mantenerne la forza e la stabilità.
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Evita come già detto l’uso di pancere o guaine.
Nella maggioranza dei casi, la diastasi addominale può essere trattata da un fisioterapista in modo conservativo con un percorso riabilitativo che include esercizi posturali e di rinforzo della fascia addominale. Con una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, è possibile gestire efficacemente questa condizione e migliorare il benessere complessivo. La riabilitazione può essere avviata alcune settimane dopo il parto.
Se sospetti di avere diastasi addominale, contatta il tuo medico di fiducia per una valutazione approfondita e un piano di trattamento personalizzato.
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