Lombalgia negli Atleti: Cause, Sintomi e Soluzioni Efficaci
Diagnosi e Trattamento della Lombalgia negli Atleti a Centocelle Roma
Cos’è la lombalgia?
La lombalgia, più comunemente detta mal di schiena, è un disturbo comune che coinvolge i muscoli e le ossa della schiena. Essa colpisce, ad un certo punto della loro vita, circa il 40% delle persone. La lombalgia può essere classificata per durata, come acuta (dolore di durata inferiore alle 6 settimane), sub-cronica (da 6 a 12 settimane) o cronica (più di 12 settimane); la lombalgia acuta è anche nota popolarmente come colpo della strega. La condizione può essere ulteriormente classificata dalla causa di fondo del dolore, che può essere meccanica o non. La lombalgia deriva dalla degenerazione dei dischi intravertebrali, ed è un processo correlato al progredire dell’età, a cause di tipo lavorativo a disordini posturali o attività sportiva intensa non correttamente eseguita.
Quali sono i sintomi della lombalgia?
La lombalgia è tipicamente caratterizzata da una combinazione dei seguenti sintomi:
- Dolore nella parte bassa della schiena.
- Dolore che arriva a glutei, gambe e piedi.
- Dolore che peggiora dopo essere stati a lungo seduti.
- Dolore quando si cambia posizione.
- Dolore che peggiora dopo il risveglio e migliora dopo il movimento.
Negli sportivi le cause più frequenti sono la degenerazione artrosica del disco intervertebrale e lo stress meccanico delle strutture anatomiche coinvolte.
La lombalgia negli atleti
La lombalgia nell’atleta è un evento frequente anche se la sua incidenza presenta un’estrema variabilità (10-80%) in relazione età, tipo di sport e livello agonistico. Nella maggior parte dei casi gli episodi di lombalgia sono legati ad un sovraccarico funzionale, causato dalla ripetizione ciclica di specifici gesti atletici, oppure ad un evento traumatico acuto, diretto od indiretto. Si ritiene pertanto che la lombalgia dell’atleta sia per lo più di origine meccanica e la natura del dolore benigna. Fattori predisponenti la lombalgia sono:
- Forma fisica inadeguata.
- Alterazioni posturali.
- Squilibrio muscolare di colonna ed arti inferiori.
- Scarso riscaldamento prima dell’attività.
- Incompleta riabilitazione dopo infortunio.
A differenza della popolazione generale, la lombalgia nell’atleta sembra avere una minore influenza sulle capacità prestazionali nelle singole discipline. Ciò è dovuto alla migliore condizione atletica di base, alla maggior forza muscolare ed alla motivazione a proseguire la propria attività.
Le attività sportive che possono rappresentare un rischio per la salute della schiena sono di tre tipi:
- Sport che forzano le capacità articolari vertebrali in estensione come ginnastica, pallavolo, pallacanestro, danza, nuoto a rana.
- Sport che comportano continue sollecitazioni come la corsa e il ciclismo.
- Sport che sottopongono la colonna vertebrale a carichi eccessivi come il sollevamento pesi.
Trattamento della lombalgia negli atleti
Il trattamento, in particolare negli sportivi, è prevalentemente di tipo conservativo: nella fase acuta viene prescritto un riposo di tipo attivo, cioè evitando sforzi eccessivi o prolungati, con eventuale ausilio di un supporto lombosacrale in tela armata.
Fondamentale sarà inoltre una terapia farmacologica e massoterapica.
Una volta risolto l’episodio acuto, come nel trattamento della lombalgia cronica, viene impostata una terapia di mantenimento, con lo scopo di contrastare la sintomatologia e prevenire nuove riacutizzazioni.
Il Paziente dovrà imparare ad usare il corsetto in modo strategico, contemporaneamente bisognerà iniziare un percorso riabilitativo fisiochinesiterapico e posturale, associato a stretching dei muscoli del cingolo lombo-pelvico e degli ischiocrurali.
Gli obiettivi della fisioterapia sono: ridurre il mal di schiena, aumentare la funzionalità e insegnare al Paziente un programma di mantenimento per prevenire futuri problemi alla schiena. Nelle fasi iniziali del disturbo sono raccomandati trattamenti di terapia fisica quali:
- Correnti antalgiche.
- Ultrasuoni.
- Laserterapia.
- Tecarterapia.
- Rieducazione funzionale di tipo posturale per il ripristino della corretta funzionalità della colonna e prevenire squilibri posturali.
Questi trattamenti devono essere eseguiti con le giuste impostazioni, in relazione al momento terapeutico e vanno ridotti nelle fasi successive. Non devono essere utilizzati come terapia unica perché non promuovono l’indipendenza del Paziente. Compito del fisioterapista sarà, infatti, educare il Paziente ad adottare le giuste accortezze quotidiane e a eseguire esercizi di stretching e di rinforzo della muscolatura addominale e lombare. Si ricorda infine, a chi è in sovrappeso, che il calo ponderale è la strategia migliore per sollevare la nostra schiena da un eccessivo carico meccanico.
Fondamentale, per gli sportivi di alto livello, affidarsi a figure riabilitative dedicate, in grado di personalizzare la rieducazione in base a precisi gesti atletici. Nei casi più difficili possono essere proposti trattamenti invasivi, che spaziano da tecniche infiltrative fino a soluzioni chirurgiche, ovviamente previa valutazione di uno specialista in chirurgia vertebrale.
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