Ipertrofia dei Turbinati: un Problema Respiratorio Comune
Diagnosi e Trattamento dell’Ipertrofia dei Turbinati a Centocelle Roma
L’ipertrofia dei turbinati consiste in un aumento delle dimensioni della mucosa nasale che riveste alcune strutture per metà ossee e per metà carnose situate dentro le fosse nasali, dette appunto turbinati. I turbinati hanno diverse funzioni: riscaldare, umidificare, depurare e regolare il flusso dell’aria che viene inspirata.
Quindi, l’ipertrofia dei turbinati è un disturbo caratterizzato dal rigonfiamento cronico della mucosa respiratoria che riveste queste formazioni.
Quest’ultime, sono rivestite da una mucosa respiratoria irrorata da una fittissima rete di capillari.
La funzione dei turbinati nasali è quella di condizionare la temperatura e l’umidità dell’aria inspirata, oltre a contribuire al suo filtraggio.
Essendo altamente vascolarizzata, la mucosa respiratoria che riveste i turbinati tende a reagire in risposta a determinati fattori (aria fredda o calda e secca, una crisi allergica ecc.), modificando temporaneamente le proprie dimensioni; terminato lo stimolo reattivo i tessuti coinvolti ritornano al loro volume originario.
Tuttavia, in presenza di alcune anomalie che ne influenzano negativamente la funzione, l’aumento delle dimensioni dei turbinati nasali (ipertrofia), può diventare stabile nel tempo.
Ciò provoca una riduzione dello spazio disponibile per la normale respirazione nasale, rendendola difficoltosa. Il soggetto che soffre di ipertrofia dei turbinati può riferire vari sintomi, tra cui naso chiuso con respirazione orale e secchezza delle fauci, fuoriuscita di materiale sieroso (rinorrea), diminuzione dell’olfatto, prurito nasale e tendenza al russamento o alle apnee notturne.
Spesso, il Paziente con tale disturbo reagisce alla sensazione di naso chiuso, utilizzando degli spray vasocostrittori che, a lungo andare, finiscono col peggiorare la situazione.
Cause dell’ipertrofia dei turbinati
A causare l’ipertrofia dei turbinati possono essere diversi fattori come ad esempio altri disturbi tipo riniti allergiche o cambiamenti climatici che portano a differenze di temperature. Non è escluso che l’assunzione di farmaci ormonali possa incidere sul rigonfiamento delle strutture nasali e portare alla loro ostruzione.
Sintomi dell’ipertrofia dei turbinati
I sintomi dell’ipertrofia dei turbinati sono simili a quelli del raffreddore o di una reazione allergica: consistono infatti in starnuti continui, forti pruriti al naso, rinorrea, iposomia e in alcuni casi cefalea. Il disturbo si accentua fino a peggiorare durante la notte perché la posizione supina contribuisce a creare la congestione dei turbinati e questo porta con sè anche altri problemi come le apnee notturne.
Diagnosi
La visita otorinolaringoiatrica e la storia clinica del Paziente rappresentano il primo passo verso la diagnosi e la possibile cura. Lo specialista dopo opportuni accertamenti diagnostici, che possono includere la rinofibrolaringoscopia (studio endoscopico delle vie respiratorie superiori), la rinomanometria (studio del flusso respiratorio nasale), la visita allergologica comprensiva di prick test (test allergici cutanei), effettua la diagnosi e propone la terapia più opportuna.
Trattamento dell’ipertrofia dei turbinati
Farmaci
Se il problema non è presente da molto tempo, è possibile che le terapie locali con prodotti ad azione antiflogistica possano riportare i turbinati ad un corretto funzionamento.
In qualche caso, la riabilitazione dei turbinati può trarre beneficio anche dalla terapia inalatoria termale e dai lavaggi delle fosse nasali con soluzioni saline sterili.
Terapia chirurgica
La terapia chirurgica viene indicata quando gli altri approcci conservativi non permettono di ottenere risultati soddisfacenti e non assicurano una buona ventilazione.
Diverse tecniche chirurgiche sono state utilizzate per gestire l’ipertrofia dei turbinati: queste vanno dai trattamenti tradizionali (come turbinectomia parziale, mucotomia inferiore o svuotamento sottomucoso) in cui viene asportata una porzione dei turbinati (sia mucosa, che ossea), fino alle recenti tecniche mini-invasive che prevedono l’impiego del laser o di radiofrequenze. Questi interventi possono essere effettuati in anestesia locale o generale.
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