Disbiosi Intestinale: Effetti sull’Organismo e Come Prevenirla
Diagnosi e Trattamento della Disbiosi Intestinale a Centocelle Roma
Cos’è la Disbiosi Intestinale?
Il microbiota intestinale è quel complesso di microrganismi che si trovano soprattutto all’interno dell’intestino (ma sono presenti anche nel resto dell’organismo) e che contribuiscono a mantenere in salute il sistema immunitario.
In presenza di alterazioni dell’equilibrio del microbiota intestinale, ossia di un aumento di batteri “cattivi”, si parla di Disbiosi Intestinale, una disfunzione che provoca irritazione all’intestino e che può essere causata da vari fattori, come una dieta poco bilanciata, l’abuso di alcol o di alcuni farmaci, lo stress.
I batteri del microbiota, infatti, tendono a mantenersi in un equilibrio che possiamo definire dinamico ma stabile: la sua compromissione ha delle conseguenze sulla funzionalità del sistema immunitario e può comportare l’insorgenza di malattie infiammatorie croniche.
I componenti del microbiota vengono comunemente distinti in 2 categorie:
Microrganismi non patogeni che svolgono una funzione benefica per l’organismo quali: fermentazione degli zuccheri complessi, effetto barriera nei confronti dei germi potenzialmente patogeni sia endogeni che esogeni, controllo del pH intestinale, sintesi di alcuni complessi vitaminici, mantenimento della normale permeabilità intestinale, modulazione del sistema immunitario enterico.
Microrganismi potenzialmente patogeni mantenuti in equilibrio e in condizioni di non patogenicità grazie al controllo esercitato dalla precedente classe di microrganismi.
In condizioni normali queste due popolazioni batteriche sono in equilibrio e si parla pertanto di eubiosi, la Disbiosi Intestinale si verifica invece quando si crea uno squilibrio nella normale composizione e funzione del microbiota.
La composizione del microbiota varia in funzione dell’età, della diversa etnia, ma anche tra individui della stessa etnia a causa delle diverse attitudini alimentari e del diverso corredo genetico.
Ogni individuo possiede quindi un proprio microbiota e il numero di geni totale che lo compongono è 100 volte superiore a quello del genoma umano.
Quali sono i sintomi della Disbiosi Intestinale?
La Disbiosi, come abbiamo detto, provoca un’infiammazione a cui si associano difficoltà nella digestione e i sintomi a questa correlati, come:
- Dolore addominale.
- Gonfiore.
- Diarrea.
- Stipsi.
- Meteorismo.
I villi intestinali, inoltre, se infiammati, non sono più in grado di assorbire tutte le sostanze assunte con i pasti e, di conseguenza, si sviluppano delle intolleranze alimentari indirette, che non sono quindi associate a un cibo specifico.
Sintomi Extraintestinali della Disbiosi Intestinale
Affaticamento e Stanchezza
Molte persone con Disbiosi Intestinale riportano affaticamento cronico e una sensazione generale di stanchezza, anche dopo un sonno apparentemente sufficiente. Questo può essere dovuto alla compromissione dell’assorbimento dei nutrienti essenziali a causa della disfunzione intestinale.
Disturbi della Pelle
La salute della pelle può essere influenzata dalla salute dell’intestino. Sintomi come acne persistente, eczemi, dermatite e prurito possono essere collegati alla Disbiosi Intestinale. Questo perché l’infiammazione intestinale può contribuire a un’infiammazione sistemica che si riflette sulla pelle.
Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS)
Anche se comunemente associata ai sintomi gastrointestinali, l’IBS può presentare anche Sintomi extraintestinali come mal di testa, dolori muscolari e affaticamento. Questi sintomi possono essere aggravati dalla presenza di Disbiosi Intestinale.
Sintomi Neurologici
Alcune ricerche suggeriscono che la Disbiosi Intestinale potrebbe essere correlata a sintomi neurologici come ansia, depressione, nebbia mentale e difficoltà di concentrazione. Questo fenomeno, noto come l’asse intestino-cervello, evidenzia il legame tra la salute intestinale e il benessere mentale.
Aumento di Peso e Difficoltà a Perderlo
La Disbiosi Intestinale può influenzare il metabolismo e la regolazione del peso corporeo. Alcune persone possono lottare con l’aumento di peso nonostante una dieta equilibrata e l’esercizio regolare, mentre altre possono avere difficoltà a perdere peso anche con gli sforzi più diligenti.
Disturbi del Sonno
Alterazioni nella flora batterica intestinale possono influenzare i cicli sonno-veglia e la qualità del sonno complessiva. Alcune persone con Disbiosi Intestinale riportano difficoltà nell’addormentarsi o nel mantenere un sonno profondo e riposante.
Diagnosi
Lo specialista per la Disbiosi è il medico Gastroenterologo, che baserà la diagnosi sul riscontro anamnestico di errate abitudini alimentari, recente utilizzo di antibiotici o altri fattori di rischio e sull’esame clinico con il rilievo dei sintomi appena descritti. Esistono poi numerosi esami di laboratorio che si possono richiedere per confermare il sospetto diagnostico, come:
Titolazione nelle urine di Scatolo e Indicano (Disbiosi test): in un soggetto eubiotico queste due molecole sono rilevabili solo in tracce, (1-20 mg/dL). Se l’esame riferisce un aumento dello Scatolo questo è indicativo di un’alterazione del microbiota del colon, se invece risulta aumentato l’Indicano è presente un’alterazione del microbiota dell’intestino tenue.
Se sono aumentati entrambi i parametri l’alterazione del microbiota è presente in tutto il tratto intestinale. Trattandosi di esami di recente introduzione si raccomanda di fare riferimento allo specialista per la valutazione (non esiste un definitivo consenso nella comunità scientifica né una sufficiente letteratura medica a supporto).
Esame delle feci (per un’analisi delle sostanze presenti) e coprocoltura (per un’analisi delle specie batteriche presenti).
Breath test: consiste nella somministrazione di vari substrati al paziente ed una successiva rilevazione, a distanza di qualche ora, dei gas emessi con la respirazione (la composizione è variabile in relazione al metabolismo intestinale).
Studio del microbiota intestinale e del suo genoma (esame effettuabile solo in laboratori altamente specializzati e con costi elevati, per questo usato essenzialmente solo per attività di ricerca).
Disbiosi Intestinale: cosa mangiare?
Si è scoperto che una dieta ricca di grassi saturi, carne rossa e carboidrati raffinati, con basso consumo di pesce e alimenti di origine vegetale, può causare profonde modifiche nella struttura e nelle funzioni del microbiota intestinale, portando a una disbiosi.
Al contrario, la dieta mediterranea, ricca di fibra e composti bioattivi, è uno dei modelli alimentari che favorisce maggiormente la salute del microbiota intestinale.
Le persone che seguono una dieta mediterranea sembrano avere una maggiore produzione di acidi grassi a catena corta e una maggiore diversità nella popolazione microbica rispetto a coloro che seguono una dieta occidentale.
Di conseguenza, la composizione del microbiota intestinale delle persone che seguono una dieta mediterranea sembra essere più favorevole nella prevenzione di malattie cardio-metaboliche e alcune forme di cancro.
Ecco alcune regole da seguire:
Variazione: La dieta non deve mai essere monotona, poiché diete monotone possono ridurre la biodiversità del microbiota intestinale.
Idratazione: Bere molta acqua naturale aiuta a drenare le tossine, favorisce il ricambio cellulare e agevola il transito delle feci.
Masticazione: Masticare lentamente aiuta il sistema gastrointestinale a svolgere al meglio le sue funzioni.
Scelte Alimentari: Preferisci alimenti freschi, come frutta e verdura non trattati chimicamente e cereali integrali. Limita il consumo di grassi, ma preferisci quelli di origine vegetale polinsaturi.
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